Le corti
Nato come fortezza, successivamente utilizzato come caserma, prigione, deposito di armi e derrate alimentari, in seguito provvisto di stalle, fucine, dormitori e cucine, nel corso del tardo Medioevo il Castel Vecchio albergava un’ingarbugliata congerie di uomini e attività.
Fu in questo groviglio - e senza alcun tentativo di semplificazione - che a partire dalla fine del Quattrocento presero ad essere allestiti anche gli appartamenti “segreti”, cioè privati, dei sovrani (con i relativi bagni, guardaroba, cucine, sale di rappresentanza, ecc.).
Appena salito al trono, ogni duca con la rispettiva consorte procedeva ad allestire un nuovo appartamento per sé e il proprio seguito, spesso smantellando completamente i locali sistemati dal suo predecessore: si può anzi dire che non passava anno senza che in qualche zona del Castello non fossero aperti uno o più cantieri edilizi nei locali riservati ai duchi e ai loro parenti.
È anche a causa di questo continuo lavorìo di trasformazione che oggi è così difficile ricostruire l’aspetto interno del Castello durante il Rinascimento.