La saletta dei Giochi
Ambiente di collegamento e di passaggio tra il Salone dei Giochi e la Sala dell’Aurora, viene citato nei documenti cinquecenteschi come la “camera appresso alla camera dello specchio”.
Corrisponde al secondo dei tre ambienti che formavano l’“Appartamento dello Specchio” di Alfonso II, posto attorno alla Torre dei Leoni.
Nelle decorazioni si intrecciano due componenti: quella scherzosa, che rimanda alla leggerezza propria della cultura cortigiana, e quella culturale che si lega da una parte al tema fondamentale del Tempo, in continuità con la Sala dell’Aurora, e dall’altro al percorso di conoscenza umana di cui si fa promotore il duca Alfonso II, non pago di promuovere solo l’ideale atletico presente nelle altre rappresentazioni.
La personalità-guida nella stesura degli affreschi risulta essere, dai documenti di pagamento, Ludovico Settevecchi (Modena 1520?-Ferrara 1590), affiancato dal Bastianino (Ferrara 1532 ca.-1602). Gli elementi decorativi sono opera di Leonardo da Brescia (doc. 1556-1598), come nelle altre sale dell’Appartamento dello Specchio.